Trivelle molisane
Comunicato
Stampa
Campobasso,
18 novembre 2015
NO
DEL WWF MOLISE ALLE TRIVELLE SUL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI
CAMPOBASSO
Nel
corso dell’affollata assemblea pubblica tenutasi martedì nella sala
consiliare del Comune di Campobasso è emersa, in tutta la sua
drammaticità, la problematica dell’assalto al territorio della
provincia di Campobasso da parte di spregiudicate aziende che, grazie
al grimaldello fornito loro dal Decreto “Sblocca-Italia”, sono
pronte a perforare il sottosuolo di numerosi Comuni, allo scopo di
cercare presunti giacimenti petroliferi.
Nel
mese di ottobre 2015, infatti, è stata presentata al Ministero
dell’Ambiente, da parte dell’azienda Irminio srl, la richiesta di
Valutazione di Impatto Ambientale (Procedura VIA) per il progetto di
ispezione sismica finalizzato alla ricerca di idrocarburi denominato
Santa Croce, insistente su un’area di 87 chilometri quadrati nel
territorio dei comuni di Campodipietra, Cercemaggiore, Cercepiccola,
Ferrazzano, Gildone, Mirabello Sannitico, San Giuliano Del Sannio e
Vinchiaturo.
Evidenziare
i possibili danni derivanti dall’utilizzo dei cosiddetti “Camion
Vibroseis” che emettono
onde
sonore a notevole profondità e dall’uso, in particolari terreni,
addirittura dell’esplosivo fino a 15 metri di profondità, peraltro
in una porzione di territorio che è caratterizzata da fragilità
strutturale e delicate particolarità ambientali, storiche e
culturali sia pure non ancora sufficientemente valorizzate e ancor
meno indagate, assume il sapore di banalità se pensiamo
che
proprio
in quello stesso scenario dove la ricerca di idrocarburi, con la
vicenda legata alle attività della Montedison a Cercemaggiore, ha
prodotto effetti di cui tuttora non sono chiare le reali dimensioni e
che implicano
radioattività, effetti sulla salute umana, inquinamento di terreni,
sorgenti e di foraggi per animali da carne e da latte, anche se –
per ora – si tratta di ricerca e non (ancora) di estrazione.
Dal
nostro punto di vista la “Valutazione di Impatto Ambientale” è
superata da una concreta ”Esperienza di un Impatto Ambientale” e
quindi il WWF Molise, esprimendo la propria assoluta contrarietà
ad una politica energetica ancora basata sulla ricerca dei fossili,
nello specifico, si opporrà con ogni mezzo alla trivellazione del
territorio.
Ma,
al di là di questo, quale senso ha, in una Nazione
che detiene il fior
fiore
delle risorse culturali e ambientali veramente strategiche in un
mercato globalizzato, mettere a rischio le risorse della pesca e del
turismo in Adriatico, o le eccellenze dell’enogastronomia collinare
per la ricerca di idrocarburi, con uno sviluppo tecnologico che
consente progressivamente di fare a meno di tali risorse? Perché non
riusciamo a comprendere che la ricerca di una buona qualità della
vita dei cittadini sia “più strategica”
e di maggiore “pubblica utilità” rispetto
alle
attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi?
“Cui
prodest?”
“A chi giova?”
Il
territorio molisano, per le caratteristiche che ancora conserva,
potrebbe ancora aspirare a un futuro di alta qualità, basato sulla
forza dell’
affermata
green
economy
e dovrebbe essere preservato da questi attacchi, provocati, favoriti
ed indotti dall’approvazione di strumenti normativi nazionali che
mortificano le competenze degli enti locali, e che costringono i
cittadini a subire la menomazione dei
diritti più essenziali nel
nome di un concetto di sviluppo non condivisibile e tantomeno
equamente distribuito.
WWF
MOLISE OA
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