CACCIA: continua lo scandalo delle aperture anticipate
COMUNICATO STAMPA
APERTURA CACCIA
2014-15
WWF: CONTINUA LO
SCANDALO DELLE APERTURE ANTICIPATE
POTENZIALMENTE ABBATTIBILI DAI CACCIATORI 60 MILA TORTORE.
POTENZIALMENTE ABBATTIBILI DAI CACCIATORI 60 MILA TORTORE.
Lo scorso anno
il calendario venatorio fu modificato tre volte
Quale specie
faunistica sarà la vittima designata della prossima delibera?
Colpo di mano
della Giunta Regionale del Molise, dove si lavora alacremente anche di notte
per consentire ai cacciatori di esercitare la loro “passione”. Alle 00,30 del 3
settembre 2014 una delibera di giunta viene partorita per anticipare la
apertura della caccia al 3 settembre 2014!
Questo è un ennesimo regalo ai cacciatori. Pubblicare
delibere all’ultimo momento è una prassi comune nella Regione Molise. Infatti,
anche il calendario venatorio è stato pubblicato il 25 agosto a ridosso della
apertura, invece che il 15 giugno come previsto dalla normativa. Dopo appena
sette giorni è già stato modificato, impedendo di fatto ogni possibile ricorso
e ledendo gli interessi dei soggetti diffusi previsti dalla legge 241/90.
La stagione venatoria dovrebbe aprirsi regolaramente dalla
terza domenica di settembre ovvero il 21, ma visto che la legge consente la
cosiddetta “pre-apertura”, non è venuta meno la possibilità di abbattere legalmente 60.000 tortore nelle
giornate del 3, 6 e 7 settembre 2014.
Anche se si tratta di una stima
teorica, non esistono elementi certi
e concreti per stabilire quanto sia lontana dalla realtà e quante tortore siano
presenti nel territorio regionale.
Infatti, anche se nella delibera è
scritto:
“relativamente alla specie Tortora
“il prelievo venatorio risulta
sostanzialmente praticabile solo ricorrendo alla cosiddetta “pre-apertura”
secondo quanto previsto dalla legge 157/92, art.18, comma 2” e “tuttavia visto
lo stato di conservazione della specie, tale facoltà dovrebbe essere limitata a
tre giornate fisse nel periodo 1-20 settembre, con un carniere giornaliero e
stagionale non superiore rispettivamente a 5 e 20 capi per cacciatore e nella
forma esclusiva dell’appostamento”
non esistono, a tutt’oggi, studi e
censimenti sul numero delle tortore presenti in Molise. Studi che
permetterebbero di programmare un prelievo sostenibile della specie, onde
evitare di stabilire numeri che non hanno nessuna giustificazione scientifica e
tecnica.
Peraltro, nella delibera si legge
testualmente “Nelle giornate 3, 6 e 7
settembre 2014 è consentito, solo ai cacciatori residenti in Molise, il
prelievo venatorio da appostamento temporaneo di esemplari di fauna
appartenenti alle specie Tortora” e inoltre “Per la specie Tortora è previsto un prelievo giornaliero massimo di 5
capi per un totale di 20 capi per tutto il periodo di pre-apertura.”
Ci si chiede, se le giornate sono tre e il numero capi è di 5 al
giorno come mai il numero massimo di capi da poter abbattere è 20 e non 15?
Non entriamo nel merito a quale
specie di tortora si riferisca la delibera. Infatti, si parla genericamente di
specie di “tortora” senza specificare se si riferisce a Tortora selvatica (Streptopelia turtur) o a Tortora dal
collare (Streptopelia decaocto).
Stanchezze notturne a parte, la caccia ai primi di settembre è
di gravissimo danno e impatto per gli animali selvatici e per questo il WWF da
anni chiede che non venga più praticata.
La tarda estate è
un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di molte specie
e molti giovani esemplari non sono
ancora autonomi; si comincia a sparare quando sul nostro territorio sono
presenti ancora specie protette migratrici, che sono così oggetto di sicuro disturbo ed anche di danno diretto (uccisioni accidentali o
dolose); in particolare per gli anatidi, il mondo scientifico chiede da anni il
divieto della pre-apertura della caccia, perché non sono ancora giunti i
contingenti migratori dal nord e quindi il “prelievo” si concentra sulle poche
coppie nidificanti sul nostro territorio. Inoltre gli adulti in buona parte non
hanno ancora completato la muta delle penne e hanno quindi difficoltà di volo
(infatti nelle anatre la muta è sincrona, cioè perdono tutte le penne del volo
insieme e restano inetti al volo per alcuni giorni). Non a caso le Direttive
europee per la tutela della fauna selvatica, anche recepite dalle leggi
italiane (legge 157/1992 , che è ancora
l’unica legge italiana per la tutela della fauna selvatica, e legge
96/2010 art 42 ) , limitano
o vietano del tutto la
caccia nei periodi più delicati per la
fauna selvatica (migrazione, riproduzione, etc.). Nonostante questo, anche quest'anno la pre-apertura è diventata la regola: si tratta
dell'ennesima conferma di come la caccia
venga gestita sulla base non dei dati
scientifici e normativi, ma in base alle
richieste dei cacciatori.
La
Penisola italiana, ricorda il WWF,
è un importantissimo “corridoio
biologico”, una sorta di autostrada attraversata ogni anno da oltre due
miliardi di uccelli migratori che si spostano tra l’Africa, l’Europa e l’Asia per riprodursi e svernare. Purtroppo ogni
anno milioni di animali, compresi molti
appartenenti a specie protette, trovano
la morte nei nostri cieli e in quelli
degli altri Paesi del Mediterraneo, dopo viaggi che durano anche migliaia di
chilometri.
Tutto
ciò senza considerare la piaga del bracconaggio e delle tante
altre forme di caccia illegale,
che incidono pesantemente sulla fauna. Il WWF continuerà a vigilare con decine di
avvocati e centinaia di guardie volontarie, anche ricorrendo ai tribunali
italiani ed europei.
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