

Il
maggiore valore naturalistico di quest’area è certamente racchiuso
nelle parti cacuminali. Tutta la lunga cresta fino al Monte Corno ed al
più lontano e svettante Sammucro può considerarsi una vera e propria
isola biogeografica d’alta quota per la varietà floristica che la
caratterizza. Dal punto di vista vegetazionale sono presenti diverse
rare specie di fiori, tra i quali l’Iris di Monte Cesima e l’Orchidea di
Lacaite, ma interessante è anche quella del Carpino orientale con
formazioni avviate quasi all’alto fusto (caso estremamente raro per
questa pianta), ma anche di alcuni tratti di faggeta con esemplari
d’alto fusto. Per quanto riguarda la fauna su questi monti fino a pochi
anni or sono era ancora presente una popolazione autoctona di Coturnice
appenninica e di Lepre appenninica, mentre ancora nidificanti sono i
falconiformi Pellegrino e Biancone. Dal punto di vista geologico è da
citare una formazione calcarea in località “Portella”, dove esiste una
strettoia di probabile origine tettonica (cedimento o spaccatura di un
crinale), caratteristica insolita e di particolare bellezza
scenografica.
Ciò
senza voler ignorare gli aspetti più strettamente culturali legati alla
storia ed all’occupazione umana e religiosa, di cui è impregnato ogni
luogo di queste montagne sebbene ancora poco note, come l’integro tratto
di un’antichissima strada sannitica, luoghi di culto sannitici e
cristiani, come i ruderi di Santa Domenica, valori storici e/o
archeologici che meritano di essere preservati nei loro siti e negli
scenari circostanti originari. (Franco Zunino - Segretario Generale dell’AIW)
Postato il 17 Dicembre 2013 da lddc
Anche
il Molise si aggiunge alle già 9 Regioni italiani in cui sono presenti
delle Aree Wilderness. Il Comune di Conca Casale (Isernia), forse uno
dei più piccoli della Regione Molise, accogliendo una proposta
dell’Associazione Italiana per la Wilderness ha autonomamente tutelato
500 ettari delle proprie montagne, impegnandosi, con una deliberazione
approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, a preservarle nello
stato ambientale e paesaggistico in cui oggi si trovano.
Il merito di questa scelta è dovuta alla lungimirante visione del
giovane sindaco di Conca Casale, il Dott. Luciano Bucci, che più che
alla sua poltrona ha pensato al bene futuro del suo paese, in ciò
trascinato dalla sua passione ed amore per tutto ciò che è storia,
natura e cultura.

L’
Area Wilderness Monte Corno Vettese, come è stata denominata, costituisce il secondo settore di quella che si spera possa divenire la grande
Area Wilderness Monte Sammucro,
il cui primo settore fu deliberato dal quasi limitrofo Comune di S.
Pietro Infine (Campania), a tutela di uno scenario di montagne che, per
chi conosce l’alta valle del Fiume Volturno, è notorio per la sua
spettacolarità: un baluardo spartiacque tra la Campania, il Lazio ed il
Molise. Luoghi, appunto, ricchi di storia, antica e moderna, quella
storia che proprio il bravo Sindaco Luciano Bucci con un gruppo di amici
ha concentrato in una Mostra permanente dedicata al fronte “Winter
Line” che durante l’ultima guerra vide uno scontro tenace tra l’esercito
tedesco invasore e quello Alleato che lo costrinse a ritirarsi fino
alla resa.
Oggi queste montagne sono
il primo settore di Area Wilderness nella Regione Molise;
un altro tassello che l’Associazione Italiana per la Wilderness ha
piantato ad esempio di una politica ambientalista che tanti luoghi
potrebbe proteggere senza scontrarsi con le collettività locali come
invece avviene in tutte le aree protette “ufficiali”, siano esse
nazionali o regionali. Nell’Area Wilderness, alla severità della tutela
paesaggistica si abbina la preservazione ed il rispetto di tutte le
antiche tradizioni agresti, pastorali, forestali e venatorie che per
millenni le hanno caratterizzate, permettendo anche la formazione di
quella biodiversità di cui oggi tanto si parla, ma per la cui protezione
si richiedono vincoli d’imperio quasi sempre vessatori per le
collettività locali e che certe volte divengono anche negative proprio
per la stessa biodiversità.
La decisione e scelta culturale del Comune di Conca Casale è quindi
oggi un esempio che si spera presto anche i limitrofi Comuni di Venafro e
San Vittore del Lazio possano fare proprio, affinché l’
Area Wilderness Monte Sammucro
possa presto racchiudere tutto ciò che di selvaggio è rimasto di queste
montagne e possa assumere quella fisionomia che merita e che già
possiede almeno di fatto, a beneficio di tutti i cittadini affinché ciò
che resta del loro antico mondo pastorale e rurale non debba sparire per
sempre.