PEAR, Piano Energetico Regionale
Quando ero studente, i miei professori di gestione territoriali insistevano sui tre livelli di gestione del territorio: pianificazione, programmazione e progettazione.
Il momento del Piano - mi dicevano - è il più importante e delicato perché regola le altre attività e le scelte consecutive, è il momento in cui si sogna, prevede e sceglie il futuro. Programmi e Progetti serviranno poi a realizzare il futuro sognato dal Piano; alla loro conclusione il Piano risulterà "verificabile", il Programma "quantificabile", il Progetto "misurabile". Verificare il Piano vuol dire poter rispondere con un semplice "sì" o "no" alla domanda "abbiamo realizzato il nostro sogno"?
Abbiamo bisogno di questa premessa ora che ci soffermiamo a ragionare di Piano Energetico Ambientale Regionale in discussione in questi giorni. E stiamo aspettando di verificare, anche noi, l'operato di chi effettua le scelte, sceglie i sogni, prevede lo sviluppo coerente per questo nostro territorio.
Il documento che è in discussione evidenzia bene i punti di riflessione, trattando di energia e ambiente, illustrando in breve la sostanza della situazione:
1) il Molise produce più energia di quanta ne consumi.
2) nel Molise è possibile, volendo, produrne ancora di più.
Sono dati di fatto di cui eravamo già a conoscenza, ma adesso sono dati assodati, condivisi, e che dimostrano come la carenza di una pronta pianificazione abbia già creato danni, attraverso scelte e autorizzazioni leggere, al nostro territorio.
Avremmo ora bisogno di una nuova proposta di Piano, perché lo studio condotto va considerato come preliminare al vero Piano: toccherebbe ora agli Amministratori dire "bene, questa è la situazione di partenza ed è ciò che ci permette di decidere, scegliere, sognare il futuro: il Piano che stiamo discutendo dovrà avere questi obiettivi e non altri".
I due enunciati precedenti sono sufficienti a porre la domanda: possiamo rendere virtuosa la nostra Regione, migliorando la qualità della energia prodotta e riappropriandoci del territorio, oppure è questa l'occasione per sviluppare affari con le imprese di energia, cedendo i diritti su territorio, acqua, vento, paesaggio? oppure ancora: avere un territorio capace di produrre energia è una opportunità oppure un rischio?
Tra questi due sogni siamo chiamati a scegliere, nella sostanza; il Piano dovrà solo indirizzare gli strumenti operativi per arrivare alla scelta.
Non tocca a noi questa scelta, noi possiamo avere soltanto qualche desiderio di parte, possiamo indignarci e protestare se le scelte degli amministratori non dovessero essere coerenti con quelle della popolazione, ma non ricade su di noi la responsabilità delle scelte. Vale però la pena ricordare ancora una volta che produrre energia costa in termini ambientali e che "energia rinnovabile" non vuol dire affatto automaticamente "energia sostenibile".
Quello che noi sogniamo per il nostro territorio è un sistema di regole che non consenta l'ulteriore depauperamento delle risorse naturali con la limitazione degli altri possibili usi del territorio; che migliori la qualità di quanto già produciamo; che annulli i rischi per la salute, sia diretti che connessi; che esalti la trasparenza e la legalità; che riduca gli impatti sugli ecosistemi e ripari i danni effettuati.
Già, perché un'altra cosa che mi dicevano i miei Professori è che, comunque, il sogno del Piano non nasce da sé, ma discende sempre da principi superiori.
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PEAR: vedi anche http://wwfmolise.blogspot.it/2017/06/molise-energia-wwf.html
Le osservazioni al Piano: http://wwfmolise.blogspot.it/p/osservazioni-p.html
Il momento del Piano - mi dicevano - è il più importante e delicato perché regola le altre attività e le scelte consecutive, è il momento in cui si sogna, prevede e sceglie il futuro. Programmi e Progetti serviranno poi a realizzare il futuro sognato dal Piano; alla loro conclusione il Piano risulterà "verificabile", il Programma "quantificabile", il Progetto "misurabile". Verificare il Piano vuol dire poter rispondere con un semplice "sì" o "no" alla domanda "abbiamo realizzato il nostro sogno"?
Abbiamo bisogno di questa premessa ora che ci soffermiamo a ragionare di Piano Energetico Ambientale Regionale in discussione in questi giorni. E stiamo aspettando di verificare, anche noi, l'operato di chi effettua le scelte, sceglie i sogni, prevede lo sviluppo coerente per questo nostro territorio.
Il documento che è in discussione evidenzia bene i punti di riflessione, trattando di energia e ambiente, illustrando in breve la sostanza della situazione:
1) il Molise produce più energia di quanta ne consumi.
2) nel Molise è possibile, volendo, produrne ancora di più.
Sono dati di fatto di cui eravamo già a conoscenza, ma adesso sono dati assodati, condivisi, e che dimostrano come la carenza di una pronta pianificazione abbia già creato danni, attraverso scelte e autorizzazioni leggere, al nostro territorio.
Avremmo ora bisogno di una nuova proposta di Piano, perché lo studio condotto va considerato come preliminare al vero Piano: toccherebbe ora agli Amministratori dire "bene, questa è la situazione di partenza ed è ciò che ci permette di decidere, scegliere, sognare il futuro: il Piano che stiamo discutendo dovrà avere questi obiettivi e non altri".
I due enunciati precedenti sono sufficienti a porre la domanda: possiamo rendere virtuosa la nostra Regione, migliorando la qualità della energia prodotta e riappropriandoci del territorio, oppure è questa l'occasione per sviluppare affari con le imprese di energia, cedendo i diritti su territorio, acqua, vento, paesaggio? oppure ancora: avere un territorio capace di produrre energia è una opportunità oppure un rischio?
Tra questi due sogni siamo chiamati a scegliere, nella sostanza; il Piano dovrà solo indirizzare gli strumenti operativi per arrivare alla scelta.
Non tocca a noi questa scelta, noi possiamo avere soltanto qualche desiderio di parte, possiamo indignarci e protestare se le scelte degli amministratori non dovessero essere coerenti con quelle della popolazione, ma non ricade su di noi la responsabilità delle scelte. Vale però la pena ricordare ancora una volta che produrre energia costa in termini ambientali e che "energia rinnovabile" non vuol dire affatto automaticamente "energia sostenibile".
Quello che noi sogniamo per il nostro territorio è un sistema di regole che non consenta l'ulteriore depauperamento delle risorse naturali con la limitazione degli altri possibili usi del territorio; che migliori la qualità di quanto già produciamo; che annulli i rischi per la salute, sia diretti che connessi; che esalti la trasparenza e la legalità; che riduca gli impatti sugli ecosistemi e ripari i danni effettuati.
Pensiamo di poterlo dire non solo per "sensibilità associativa" ma anche ricordando che lo Statuto della Regione Molise che all'art. 3 recita:
La Regione promuove un assetto del territorio rispettoso del patrimonio rurale, ambientale, paesaggistico ed architettonico e cura in particolare:
a) l'applicazione di criteri di governo del territorio ispirati prioritariamente alla tutela dal rischio sismico ed idrogeologico e all'utilizzo ecocompatibile delle risorse ambientali e naturali;
b) la valorizzazione dei propri territori e del patrimonio idrico e forestale, nonché la tutela delle specificità delle zone montane e collinari e delle biodiversità;
...
La Regione adotta politiche di salvaguardia dell'ambiente da ogni forma di inquinamento.
Già, perché un'altra cosa che mi dicevano i miei Professori è che, comunque, il sogno del Piano non nasce da sé, ma discende sempre da principi superiori.
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PEAR: vedi anche http://wwfmolise.blogspot.it/2017/06/molise-energia-wwf.html
Le osservazioni al Piano: http://wwfmolise.blogspot.it/p/osservazioni-p.html
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