DICA LA REGIONE MOLISE DA CHE PARTE STA
DICA LA REGIONE MOLISE
DA CHE PARTE STA
E’ noto che è in corso
la procedura di A.I.A. (autorizzazione ambientale integrata) per
l’impianto di Hera Ambiente Spa in
Pozzilli. Tale procedura, che deve essere conclusa entro il 7/7/2015, è stata resa
obbligatoria dalla CEE per tutti gli
impianti di incenerimento esistenti ed è
finalizzata a confermare le
autorizzazioni già rilasciate previa verifica che siano utilizzate le migliori
tecnologie esistenti al fine di
garantire la massima protezione dell’ambiente
e della salute umana.
Il 29/6/2015 si terrà
la conferenza di servizi conclusiva.
La società ha tuttavia colto l’occasione per richiedere l’autorizzazione a modifiche significative dell’impianto: sfruttare
la massima potenza dell’impianto ( fino 49,9 MW) e smaltire un nuovo tipo di rifiuti, il CSS con
codice 19.12.12, avente un minore potere calorifico, in modo da raggiungere il
risultato di raddoppiare le quantità bruciabili, dalle attuali 93.500
tonnellate/anno a 157.329,6 T/anno- pari
a 17,96 t/ora).
Questa tipologia di rifiuti si ottiene dal trattamento meccanico
(vagliatura, pezzatura, triturazione) del rifiuto non pericoloso ed è
costituito da tutto ciò che non può essere differenziato e riciclato e
normalmente va in discarica. La qualità del
CSS è determinata dal quantitativo ammissibile di cloro e mercurio. La società Hera chiede di
bruciare il CSS fino alla qualità più bassa.
Non solo. La società vorrebbe che la sua richiesta sia
accolta senza ulteriori indagini e
valutazioni perché ritiene che le variazioni non costituiscono modifica
sostanziale.
Ma non è così. Le modifiche che Hera Ambiente vuole apportare
al proprio impianto le garantiranno enormi profitti, potendo bruciare tipi di
rifiuti che fino ad oggi non ha potuto accettare ma che sono presenti sul mercato
in gran quantità (si pensi alle discariche ormai in via di esaurimento, come
quella di Roma). Quelle variazioni comporteranno l’incenerimento di quantità
superiori del 70% quelle attuali, un nuovo tipo di rifiuto, ma soprattutto
comporteranno un inquinamento significativo dell’ambiente e dannoso per la
salute umana. Basti osservare che l’attività finora svolta ha già determinato
una situazione definita anche dalla società come “critica” per l’accumulo al
suolo di mercurio e cadmio/tallio. La stessa Hera ha dichiarato di immettere nell’aria in un anno, con le
quantità e tipologie di rifiuti fino ad oggi inceneriti, 17 mg diossina
(PCDD+PCDF), 20g di IPA, 1 Kg
di mercurio, 2 kg
di cadmio+ tallio, più di 122 tonnellate
di diossido di azoto (NO2), più di 2 T di acido cloridrico, e via dicendo. Il
carico inquinante aumenterà in maniera esponenziale qualora venissero
autorizzate le modifiche richieste da Hera Ambiente e ciò sia per la scarsa
qualità del nuovo rifiuto combustibile sia per le nuove e rilevanti quantità.
Hera Ambiente non dichiara le quantità di CSS 19.12.12 che
intenderà bruciare, non ipotizza quantità e qualità di emissioni, non vuole che
siano valutati i rischi di tali emissioni.
Hera Ambiente ha adottato la stessa manovra anche per altri impianti posseduti in Italia, e per
tutti vi è stato l’obbligo di avviare, per le richieste modifiche, una nuova
procedura con la valutazione di impatto ambientale.
La conferenza di
servizi del 13/5/2015, come risulta dal verbale, ha ritenuto
che le modifiche
richieste da Hera Ambiente costituiscono modifica sostanziale
e devono essere soggette a nuova
procedura e alla valutazione di impatto ambientale. La società può essere autorizzata entro il
7/7/2015 solo per l’attività finora svolta.
A latere della conferenza sono
successi fatti gravi che ci inducono a domandarci da che parte sta la Regione.
Infatti con delibera
n. 231 del 19/5/2015, rinvenibile sul sito della regione, la Giunta Regionale ha deciso di “rimettere
al servizio proponente ai fini di una
più approfondita analisi” il documento
istruttorio proposto dal Servizio Tutela ambientale della Regione, nella
persona del suo Direttore ing. Luigi Vecere e del responsabile del servizio
dott.ssa Giuseppina Baranello .
Con tale documento il Servizio Tutela ambientale, già
presente nella conferenza di servizi, ritiene che le variazioni proposte da Hera
Ambiente non costituiscano modifica sostanziale e propone di accogliere tutte
le richieste della società e (udite,udite!!) di adeguare la polizza
fideiussoria al 50% di quanto dovuto in base alla quantità di rifiuti totali da
incenerire.
E’ EVIDENTE CHE IL SERVIZIO DI TUTELA AMBIENTALE E LA GIUNTA
REGIONALE VOGLIONO CONDIZIONARE LA
CONFERENZA DI SERVIZI E RIBALTARE LE DECISIONI CHE SONO STATE GIA’ PRESE, E ANCHE ACCETTATE DALLA STESSA AZIENDA.
Con quanta sollecitudine e tempismo sono intervenuti la
delibera di G.R. e il documento del Servizio Tutela Ambientale!!
Quanta attenzione è invece accordata alle preoccupazioni dei
cittadini che da tempo denunciano il diffondersi di patologie e tumori che
colpiscono ormai prevalentemente giovani e bambini!! E con quanta serietà
vengono prese in considerazione o almeno lette
le osservazioni presentate, tra gli altri, dal WWF e dall’ associazione Mamme per la
Salute e l’Ambiente Onlus, pertinenti dal punto di vista tecnico, giuridico e sostanziale.
Che fine ha fatto l’obbligo istituzionale di tutela
dall’inquinamento, di applicazione dei principi di prevenzione e precauzione,
di legalità e correttezza?
O forse il Servizio
di Tutela Ambientale ritiene più importante l’interesse privato ed economico
dell’azienda rispetto al diritto alla salute e a un ambiente sicuro?
Che garanzia di imparzialità e legalità può darci il Servizio di tutela ambientale
della Regione Molise? Come può rappresentare gli interessi dei cittadini?
Ci aspettiamo che la Giunta Regionale prenda pubblicamente le
distanze dal documento istruttorio del Servizio di Tutela Ambientale e chiarisca
ai cittadini da che parte sta.
WWF –
DELEGAZIONE REGIONALE MOLISE
MAMME PER LA SALUTE E
L’AMBIENTE ONLUS
CONSORZIO DI BONIFICA DELLA PIANA DI VENAFRO
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